martedì 18 novembre 2014

Scarpe & Cervello 2014 | Le proprietà collettive nel paesaggio del FVG

La dolina di Slivia

Domenica 23 novembre 2014
Pratiche d'uso nelle Comunelle del Carso triestino


Ritrovo ore 9,15
presso la ex scuola elementare di Ceroglie, comune di Duino Aurisina

Nel Carso italiano e sloveno le pratiche d'uso del territorio sono sempre state molto omogenee. I villaggi nucleati vantavano una corona di campi coltivati in modo intensivo, ma vivevano soprattutto di pastorizia e quindi del prodotto di un enorme patrimonio di pascoli. Le società antiche trovavano coesione e un riconoscimento identitario nelle pratiche che i vicini, cioè gli abitanti dei villaggi rurali, mettevano in pratica in modo solidale. Nel comune di Duino Aurisina ogni piccolo villaggio contava su un vasto patrimonio di terre pubbliche. Le borgate di Preprotto, Ternova, Precenico, Slivia,
Visogliano, Medeazza, Ceroglie, Duino, San Pelagio, Aurisina, Malchina, si autoregolavano per garantire a tutti i residenti le stesse opportunità in termini di risorse. Se i terreni privati erano estremamente ridotti, fino alla prima metà dell'800 le terre pubbliche riuscivano a garantire la sopravvivenza alimentare. Trieste era una città che aveva bisogno di continui rifornimenti di latte, formaggio e carne e questo innescò un mercato che portò a uno sfruttamento più che intensivo delle aree del Carso.

La maggior parte delle terre tenute a landa carsica erano gestite in comune dagli abitanti.
Per questo motivo negli ultimi anni il movimento di rinascita delle antiche tradizioni frazionali
costituitosi nel Skupnost Jus coordinamento di Agrarna Comunelle - Srenje Vicinie sta  ponendo attenzione a una ripresa dei diritti d'uso su territori che fino a pochi anni fa erano attribuiti ai comuni. Lentamente le ampie praterie si sono rimboschite e le attività antropiche si sono diradate per concentrarsi quasi esclusivamente sui terreni privati più produttivi. Oggi i vicini delle comunanze hanno rivendicato i loro antichi diritti e con loro la possibilità di recuperare una capacità progettuale sui territori di appartenenza. Ogni piccola frazione ha attivato incontri, idee e progetti sulle proprietà collettive. Al momento le frazioni attive in questa associazione che unisce le esperienze di rivendicazione delle proprietà collettive sono Prebeneg-Prebenico, Dolina, Boljunec-Bagnoli d.R., Ricmanje-S.Giuseppe d.Chiusa, Boršt-S.Antonio in Bosco, Draga-S.Elia, Gročana-Grozzana, Lonjer-Longera, Bazovica-Basovizza, Gropada, Padriče-Padriciano, Trebče-Trebiciano, Bani-Banne, Opčine-Opicina, Prosek-Prosecco, Kontovel-Contovello, Barkovlje-Barcola, Križ-S.Croce, Repen-Monrupino, Nabrežina-Aurisina, Šempolaj-S.Pelagio, Praprot/Trnovca-Prepotto/Ternova, Prečnik-Precenico, Slivno-Slivia,
Vižovlje-Visogliano, Mavhinje-Malchina, Cerovlje-Ceroglie, Medja Vas-Medeazza, Devin-Duino.

Percorso

Tempo di percorrenza: 7 ore
Grado di difficoltà: nessuno
Come arrivare:
Dovete raggiungere la rotatoria di Sistiana lungo la strada Costiera Monfalcone - Trieste e lì dirigervi verso nord. Superato il cavalcavia dell'autostrada si gira subito a sinistra per passare sotto alla linea ferroviaria. Lasciate il moderno campo sportivo a sinistra e proseguite verso Ceroglie. Dopo circa cinquecento metri a sinistra, in mezzo a un boschetto spontaneo, troverete l'ex scuola ora sede della comunanza.

Motivazioni per la scelta dell’itinerario

La COMUNANZA - AGRARNA SKUPNOST JUS COMUNELLE - SRENJE VICINIE è
l'organismo che gestisce le terre pubbliche del Carso triestino che poco alla volta stanno ritornando a forme di gestione comunitaria e incontreremo i suoi rappresentanti prima di iniziare l'escursione. Per renderci conto di questa realtà abbiamo deciso di visitare le esperienze che si sono manifestate all'interno del grande e paesaggisticamente composito comune di Duino Aurisina.
Il 20 aprile del 2011 il Consiglio Comunale di Duino Aurisina a unanimità ha trasferito la
proprietà di una serie di terreni a nove Comunelle del proprio territorio.
Aurisina 121 ha, San Pelagio 7 ha, Prepotto Ternova 52 ha, Precenico 2 ha, Slivia 4 ha, Visogliano 66 ha, Medeazza 254 ha, Ceroglie 12 ha, Duino 68 ha, Malchina 2 ha.
Il terreno tra Ceroglie e Malchina nel catasto ottocentesco
In sostanza gli abitanti del territorio che possono esercitare gli antichi diritti d'uso possono provvedere, come qualche secolo fa, alla gestione di questi beni sperando di averne anche un utile. L'occasione di questa escursione è quella di cercare di capire quale era l'originario paesaggio di questa porzione del Carso e di come questo si stia evolvendo verso una complessità ecologica con la quale l'uomo interagisce sempre meno. Diventa importante capire quali attività le comunelle vogliono reintrodurre nel Carso e se queste corrispondano a pratiche tradizionali o producano nuovi e diversi paesaggi. In sostanza un paesaggio moderno influenzato dalle tecniche dell'agricoltura.
Le comunioni famigliari di proprietà collettiva come interagiranno con l'ambiente che si è costituito naturalmente negli ultimi cinquanta anni? Quali pratiche agricole si potranno nuovamente introdurre?
Nei diversi villaggi che toccheremo i “vicini” ci illustreranno le loro strategie, i progetti realizzati e quelli che si aspettano di realizzare con il prossimo Programma di Sviluppo Rurale (2014-2020).
Abbiamo scelto di visitare questo luogo in questa stagione per godere dei colori dell'autunno nel Carso e per poter meglio leggere le aree oggi boscate. Viste però le poche ore di luce la nostra escursione ci permetterà di toccare solo poche località che abbiamo scelto per la loro complessità paesaggistica e la varietà dei casi.
Il castelliere protostorico di Slivia

Descrizione dell’itinerario

Il ritrovo è previsto a Ceroglie di Duino Aurisina dove saremmo accolti dalle Comunelle del Carso presso la loro sede locale ricavata nella vecchia scuola elementare. Da qui raggiungeremo il paese costruito come un insediamento lineare al di sopra dei terreni agricoli più fertili. Questi paesaggi, seppure meno strutturati del periodo antico, sono senza dubbio gli spazi che più assomigliano a quelli tradizionali perché il particellare si è sostanzialmente conservato e l'avanzata del bosco è stata rallentata da pratiche di falcio o coltivazione.
Da Ceroglie lungo la vecchia strada oggi asfaltata raggiungeremo la borgata di Malchina dove visiteremo il recupero di uno stagno curato dai vicini.
Da Malchina prenderemo la cosiddetta strada Gemina per raggiungere la suggestiva dolina del villaggio di Slivia dove si è operato al recupero di uno dei sistemi più interessanti di sorgente e stagno del Carso. Attraverseremo poi il villaggio per raggiungere uno dei castellieri preistorici più belli e panoramici di questa regione: il castelliere di Slivia. Da qui la prospettiva su questo settore del Carso è davvero coinvolgente e fa capire bene come anche in epoca protostorica fosse determinante collocare questi centri del popolamento vicino a sicure risorse idriche e alimentari.
Dal castelliere proseguiremo alla volta di San Pelagio percorrendo la storica e panoramica strada che collegava il villaggio a Slivia. Questo itinerario permette di capire le micromorfologie di quest'area dove i terreni più adatti alla coltivazione stanno nelle regioni più basse, ricche e protette e i pascoli nei settori più aridi e alti, oggi per lo più trasformati in boschi.
San Pelagio e Prepotto sono nati ai bordi di un'ampia zona fertile appoderata nel medioevo con lunghi e stretti lotti di terra molto produttiva. L'abitato ancora una volta si poneva al di sopra dei terreni ricchi al limite delle zone tenute a prato alberato e dei pascoli della comunità. Questi ultimi ormai sono diventati un ampio sistema boscato caratterizzato da successioni ecologiche che mirano nei secoli a ricostruire l'antica foresta che aveva preceduto la colonizzazione medievale che ancora oggi si mostra ai nostri
occhi. Uno degli elementi di testimonianza più interessante dell'ambiente slavo del Carso è senza dubbio la forma del villaggio priva dei sistemi di organizzazione pianificata. I borghi sono composti da cellule insediative che sembrano affiancarsi casualmente una all'altra senza costruire spazi pubblici rappresentativi.
Anche i recinti delle chiese e dei cimiteri si accostano a quelli delle abitazioni senza creare delle gerarchie riconoscibili nel trattamento dello spazio pubblico in un ambiente che non ha mai conosciuto l'idea della piazza.
Da Prepotto saliremo il colle boscoso per raggiungere la piccola borgata di Ternova dove dopo la visita alle terre della comunanza finirà la nostra escursione. Qui provvederemo a portare gli autisti al punto di partenza. Chi si vuole fermare a cena con noi presso un vicino agriturismo potrà nel frattempo visitare la mostra dedicata a Max Fabiani, l'architetto di San Daniele del Carso che tra la fine dell'800 e i primi anni del '900 fu uno dei principali interpreti dell'architettura moderna della Mitteleuropa. La mostra si tiene in una straordinaria casa di villeggiatura borghese costruita nel XVIII secolo non a caso lontana
dal villaggio.

Per partecipare

La passeggiata si svilupperà lungo stradine campestri e strade asfaltate. Sono sufficienti scarpe da ginnastica o da trek e un abbigliamento “a cipolla”. Lasceremo alcune auto a Ternova e provvederemo poi a riaccompagnare gli autisti a Ceroglie.
L’escursione prevede una camminata lenta di circa sette ore priva di difficoltà.
Chi viene con i figli è pregato di prestare a loro le dovute attenzioni.
Vi raccomandiamo un abbigliamento conforme alla stagione variabile soprattutto in considerazione delle previsioni del tempo.
Per i problemi finanziari dell’associazione le escursioni di Scarpe & Cervello non saranno più gratuite, ma sottoposte a una quota di rimborso spese per compensare i costi organizzativi. I non iscritti pagheranno 5 euro mentre gli iscritti 3. Per i bambini rimane tutto gratuito.
Numero massimo di adesioni: cinquanta con obbligo di prenotazione.
La tessera di Legambiente: per partecipare all'iniziativa non è obbligatorio essere iscritti a Legambiente seppure, per i nostri interessi generali, questa adesione sia caldeggiata.Coloro che infatti sono soci di Legambiente sono coperti da assicurazione sia nel caso procurino un danno a terzi, sia in caso di infortunio.Non sono assicurati i “non Soci” che partecipano alle iniziative e che dovessero infortunarsi, lo sono solo se la responsabilità del loro danno è riconducibile al Circolo o ad un Socio del Circolo stesso.Il pranzo di norma sarà frugale e al sacco. Dove precisato ci sarà la possibilità di accedere a forme di ospitalità locale di qualità fruendo di locali e ristori dotati di un particolare valore aggiunto. Ogni partecipante penserà a sé, ma se qualcuno porta vino e dolci anche per gli altri sarà particolarmente apprezzato.

Per informazioni e prenotazioni:

Moreno Baccichet: 043476381, oppure 3408645094, moreno.baccichet@gmail.com
Legambiente del Friuli Venezia Giulia: 0432 295483, info@legambientefvg.it, in orario d’ufficio (lun-ven 9:00-13:00)
Informazioni aggiornate saranno inserite nel sito dell’associazione: www.legambientefvg.it e
www.scarpecervello.blogspot.it

I campi un tempo coltivati e sullo sfondo l'abitato di San Pelagio

giovedì 16 ottobre 2014

Ecomusei, mappe di comunità ed esperienze urbanistiche: verso il nuovo Piano Paesaggistico del FVG

Sono passati dieci anni da quando nel 2004, come Legambiente e Scarpe&cervello, organizzammo una serie di escursioni dedicate all’ecomuseo appena nato.
Su questo blog quelle escursioni sono state docuemntate. Oggi il pargoletto è cresciuto e si fa il punto soprattutto su come crescerà.
Vi segnalo questo anniversario e il piccolo convegno organizzato per parlare delle prospettive future.
La questione di Paesaggio e mappe di comunità è di estremo interesse proprio oggi che sta per decollare il piano paesaggistico del FVG.
Sarebbe un vero peccato che gli ecomusei esistenti in regione rimanessero alla finestra.
Vi allego il programma dettagliato

venerdì 6 giugno 2014

Fortezza FVG - Seconda giornata del convegno sulle Aree Militari Dismesse

Il 7 giugno vengono evidenziati progetti di riutilizzo: l'ex caserma che diventa carcere a San Vito al Tagliamento o campo fotovoltaico a Spilimbergo. Segui con #fortezzafvg
Impianto Radio a Budoia
Proseguono sabato 7 giugno, a partire dalle 9:30, in Biblioteca civica a Pordenone i lavori del primo convegno sulle aree militari dismesse nella nostra regione. L'iniziativa di Legambiente regionale, intitolata "Fortezza FVG", ha l'obiettivo di sollevare il tema della riconversione di ex caserme, polveriere abbandonate, bunker, poligoni, aree addestrative che costellano il paesaggio del Friuli Venezia Giulia. Il tema è di grande importanza e attualità, come ha sottolineato nella prima giornata del convegno, lo scorso 31 maggio, l'assessore regionale Maria Grazia Santoro. «Il Ministero della Difesa ha coinvolto il Friuli Venezia Giulia, assieme a Puglia e Sardegna, nei lavori della Conferenza sulle servitù militari, riconoscendo che siamo le regioni più interessate», ha affermato l'assessore, spiegando: «Poligoni, aree addestrative, polveriere, sono aree di grande valenza ambientale, rilevanti per la tutela della biodiversità. Pensiamo per esempio ai Magredi».
Sempre durante la prima giornata di convegno, Generale Caccamo ha evidenziato le criticità relative alla riconversione, soprattutto di grandi strutture che vengono dismesse e abbandonate prima di pianificarne un riutilizzo. La fase di transizione per la riconversione di queste aree ex militari, ha sottolineato Caccamo, potrebbe durare anche vent'anni.
La seconda giornata del convegno ha proprio l'obiettivo di affrontare il tema del recupero, con le sue criticità. Al mattino vengono illustrate modalità di mappatura delle aree alla luce del contenimento del consumo di suolo, con l'intervento di Elisabetta Peccol, ricercatrice del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell'Università di Udine, e Walter Coletto, che ha realizzato per Legambiente FVG una mappa partecipata delle aree dismesse in regione, scoprendo tra l'altro dai cittadini un'area addestrativa inutilizzata da anni nella campagna pordenonese, di cui si era persa traccia. Sulle opportunità offerte dalle zone militari come aree dall'alto valore naturalistico, darà il suo contributo Pierpaolo Zanchetta, del Servizio regionale per la tutela del paesaggio e biodiversità.
La seconda parte della mattinata è dedicata al paesaggio della memoria, alle tracce lasciate dalla presenza dei militari in Friuli Venezia Giulia. Sulla scia delle suggestioni lanciate durante la prima giornata del convegno dall'antropologo Gianpaolo Gri, l'infrastruttura militare della Guerra fredda, come è sempre stato nella storia, può rappresentare la base di iniziative museali. Il 7 giugno se ne parlerà con Enos Costantini, Simone Astolfi, responsabile della piattaforma virtuale vecio.it, il fotografo e studioso della fortificazione permanente Giancarlo Magris, Diego Clericuzio e Riccardo Costantini, rispettivamente regista e produttore del documentario sulle aree dismesse a Nordest "Un paese di primule e caserme". A conclusione della sessione dedicata alla memoria, intervengono gli architetti Stefano Tessadori e Antonio Zanella.
Protagonisti delle ultime due sessioni del convegno sono amministratori e associazioni locali alle prese con i problemi di recupero e la gestione dei progetti di riutilizzo. Della riconversione della Caserma Amadio di Cormons parlerà l'assessore Lucia Toros, il sindaco di Palmanova Francesco Martines illustrerà le difficoltà nella smilitarizzazione di una città fortezza e l'ex sindaco di Chiusaforte Luigi Marcon racconterà come un piccolo comune montano cerca soluzioni per una struttura abbandonata, grande quanto il paese stesso. Infine Legambiente vuole mettere in evidenza gli esempi virtuosi di recupero. Renzo Francesconi, sindaco di Spilimbergo, presenta tre forme di recupero, tra cui la trasformazione in parco fotovoltaico dell'ex caserma De Gasperi, 17 ettari, con 40.800 moduli per dieci megawatt di potenza complessiva. Eddi Gomboso, ex sindaco di Mortegliano, spiega come tre aree ex militari oggi ospitano esperienze come Festintenda, un circolo ippico e un'impresa leader del Made in Italy per la costruzione di aerei ultraleggeri. Del progetto di housing sociale per recuperare la caserma Osoppo di Udine parlerà Piero Petrucco, dell'impresa ICOP, mentre il sindaco di San Vito al Tagliamento Antonio Di Bisceglie racconterà i passaggi che hanno portato alla decisione di riconvertire la caserma Dall'Armi in un nuovo penitenziario, di cui la Destra Tagliamento ha necessità da anni. Infine Rudi Lizzi, dell'associazione Landscapes, darà testimonianza di come le infrastrutture della Guerra Fredda possono offrire opportunità di riutilizzo anche a fini turistici.

Sul canale youtube di Legambiente FVG è possibile vedere le 12 videointerviste realizzate da Elisa Cozzarini e Massimo Piva a margine del convegno per illustrare alcuni esempi di recupero delle aree dismesse in regione.


www.legambientefvg.it
#fortezzafvg
tel: 3472527414

mercoledì 28 maggio 2014

FORTEZZA FVG



Legambiente del Friuli Venezia Giulia propone due giornate di convegno sul tema delle opere militari presenti in regione, il prossimo 31 maggio e 7 giugno presso la Sala della Biblioteca di Pordenone - Piazza XX Settembre.
Obiettivo della prima giornata è tracciare un quadro del fenomeno, di come si è materializzata e poi evoluta la "fortezza FVG", dal punto di vista storico, antropologico e militare, mentre la seconda giornata intende evidenziare prospettive e criticità per il recupero delle aree dismesse.

Programma e iscrizioni

Una interessante sintesi del progetto "FortezzaFVG" è stata riportata da Il Fatto Quotidiano insieme al primo dei dieci video prodotti da Legambiente FVG per questa occasione.